Spesso si ricorre al liutaio anche per cose che potremmo fare da soli in casa, poi nella maggior parte dei casi non siamo soddisfatti del lavoro del liutaio perché non incontra le nostre preferenze. Parlo di action, altezza dei pickup e di tutte quello regolazioni che rientrano nella "sfera personale".
Di seguito pubblico un articolo che feci tempo fa per Strumenti Musicali, pubblicato a maggio 2010.
SETUP FATTO IN CASA, REGOLAZIONI DI BASE
Sono rare le volte in cui il setup di una chitarra nuova incontra a pieno le nostre preferenze, e anche un liutaio spesso non comprende quelle che sono le nostre esigenze. Che fare? Non ci resta che provare da soli!
Il problema di base è che non esistono regolazioni standard, ma regolazioni che rispecchiano il modo di suonare di ciascuno di noi. Ogni chitarra nuova ha un setup che si basa su specifiche di massima, che va poi personalizzato ed adattato al proprio tocco e al proprio stile. Innanzitutto è fondamentale accordare lo strumento, perché la tensione delle corde ne mette in evidenza lo stato. La prima cosa da controllare è il manico:basta premere il MI basso al primo e all'ultimo capotasto contemporaneamente e misurare la distanza della corda al centro del manico. Questa distanza deve essere di circa mezzo millimetro, che è quasi lo spessore di una carta di credito. Per modificare questa misura ci agisce sul truss rod, la vite posta ad una delle estremità della tastiera. Tirando il truss rod, cioè girando il bullone in senso orario, la distanza tra corda e tastiera diminuisce, viceversa allentandolo, quindi girando il bullone in senso antiorario, le corde si allontanano dalla tastiera. Chi ha un tocco "pesante" (come il sottoscritto!!) ha bisogno di aumentare questa distanza; sicuramente chi suona blues o rock predilige un manico che sia leggermente curvo. Chi invece si diletta ad usare la chitarra a mo' di mitraglia, sparando note a non finire, necessita di un manico il più possibile diritto. Una volta fatte le dovute regolazioni, si riaccorda lo strumento e si controlla l'altezza delle corde. Questa è soggettiva, ma fino ad un certo punto! Va misurata all'ultimo tasto: il MI cantino dovrebbe distare circa 2 mm dal manico, mentre il MI basso 2,5 mm. La regolazione dipende dal ponte; nei modelli tipo Floyd Rose o Tune'o'Matic si agisce sui piloni che ancorano il ponte al corpo della chitarra: alzandoli o abbassandoli varia l'altezza delle corde. Mentre sui ponti Tremolo Standard si agisce alzando o abbassando le sellette. Nel modificare l'altezza delle sellette è importante che queste mantengano il raggio di curvatura della tastiera. Solitamente si tende a tenere più alte le sellette delle corde RE e SOL per poi calare progressivamente verso il MI basso e il MI cantino. Esistono delle dime che misurano il raggio di curvature dalla tastiera che ci aiutano ad essere più precisi nella regolazione. Per il capotasto suggerisco di rivolgersi ad un liutaio, vista la "delicatezza" dell'argomento. Passiamo alla regolazione delle ottave. Questa regolazione consiste nell'intonare la chitarra al dodicesimo tasto: si deve confrontare l'intonazione della corda a vuoto con l'armonico al dodicesimo tasto e con la nota premuta sempre al dodicesimo tasto. La regolazione si fa spostando avanti o indietro le sellette del ponte. Se l'ottava è calante la selletta va spostata in avanti, verso il manico per intenderci, contrariamente se è crescente va spostata indietro. Se l'intonazione è calante l'ottava va allentata, mentre se è crescente va tirata, il contrario di quello che si fa con la corda a vuoto. Ad ogni spostamento della selletta la corda va riaccordata. Una volta fatta fatta questa regolazione, va regolata l'inclinazione del ponte. Nei ponti Tremolo Loking (Floyd Rose e derivati) è preferibile che la piastra del ponte sia parallela al corpo della chitarra. Questo fa in modo che la lama del ponte, che poggia sui piloni, lavori al meglio così da ottenere la massima tenuta dell'accordatura. Nei ponti tipo tremolo standard esistono due tipi di regolazione: una con il ponte appoggiato sul top e un'altra, più tradizionale, con la parte posteriore del ponte sollevata di circa 3 mm dal topo della chitarra. Ad ogni modo l'inclinazione del ponte dipende dal tiraggio delle molle. Questo varia grazie alle due viti che tengona la piastra alla quale è agganciata un'estremità delle molle (solitamente l'estremità fatta a cerchio). Avvitando le due viti aumenta il tiraggio delle molle e di conseguenza si avvicina il ponte al topo della chitarra. Naturalmente ogni variazione del tiraggio comporta il dover riaccordare lo strumento. A questo punto le regolazioni che riguardano la parte "liuteristica" della chitarra dovrebbero essere terminate; ci restano i pickup. Iniziamo dal single coil con poli in AlNiCo e dal pickup al manico. Premendo la corda all'ultimo tasto la distanza dal pickup dovrebbe essere di circa 2,5 mm al MI cantino e 3 mm al MI basso. Per i pickup al centro e al ponte si parte dagli stessi valori per poi avvicinarli in modo da cercare il giusto bilanciamento di volume. Il pickup al manico gode di una posizione privilegiata in quanto è il pinto in cui la corda vibra maggiormente ed emette il maggior volume. Più ci si sposta verso il ponte e più il volume diminuisce, quindi è importante bilanciare questo cambio di volume avvicinando progressivamente il pickup alle corde. E' importante però non avvicinarli troppo, perché il campo magnetico generato tende a stoppare le corde. I single coil ceramici e gli humbucker vanno gestiti nella stessa maniera, devono cioè essere distanziati di 1,5 mm al MI cantino e 2 mm al MI basso. Il fatto che il MI basso sia maggiormente allontanato dal pickup è dovuto dal diverso diametro delle corde. La corda vibra in senso circolare intorno a se stessa; una corda con diametro maggiore ha una vibrazione più pronunciata e tende, vibrando, ad avvicinarsi maggiormente al pickup rispetto ad una corda di diametro inferiore, generando così disparità di volume. Questo viene appunto compensato allontanando i bassi. A questo punto non ci resta che verificare se le regolazioni fatte sono di nostro gradimento. Un buon set up rende più suonabile il nostro strumento, am soprattutto ci invoglia ad imbracciarlo e non lasciarlo dentro la custodia.
Grazie a Romano Burini per la consulenza tecnica.
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